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Benvenuti nel Dudes Club Italiano

  1. Benvenuti nel Dudes Club Italiano.
  2. Whatever, man
  3. "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.

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"Neurodivergenti" - o della malattia inventata.

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  • Charlieundefined Charlie

    rossomoto e visto che mi sbattono in faccia il loro stile di vita come “wow” aggiungo altre considerazioni. il cibo. la dieta dei bambini/ragazzi è composta da patatine fritte, caramelle gommose e non, energy drink e succhi di frutta nordici, snus (quel cuscinetto che si mette sulle gengive ripieno di tabacco e quindi nicotina). la maggior parte del cibo è industriale (eh si, chi ha i soldi insalate di avocado e salmone), ma a scuola servono ketchup come fosse normale. quindi c’è anche una correlazione tra zuccheri e questa difficoltà a concentrarsi. poi crescono e vai di nicotina e caffeina. e nel weekend alcool.
    leggo questa situazione come conseguenza di vite stressanti e/o infelici in cui i genitori per non entrare in contrasto i figli li assecondano, zero conflitti e contrasti, almeno apparentemente. risultato? fuga dalle più minime responsabilità. la scuola e l’università sono blande: alla minima fatica o critica parte il pianto. docenti che hanno l’obbligo di essere amichevoli.

    rossomotoundefined Offline
    rossomotoundefined Offline
    rossomoto
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    #9

    Charlie said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

    e visto che mi sbattono in faccia il loro stile di vita come “wow” aggiungo altre considerazioni…

    Non potrei essere più d’accordo.
    Se poi aggiungiamo che ai bambini viene dato il cellulare fin da piccoli e costantemente pur di non starci dietro, la frittata cerebrale è fatta.

    Io ricordo che con mia figlia, quando aveva circa cinque anni, avevamo cominciato a darle ogni tanto il cellulare per guardarsi i video delle canzoncine.

    Ma abbiamo smesso subito perchè quando glielo toglievamo aveva le crisi isteriche.
    Da allora cellulare zero e grazie a dio: ora la signorina è diventata una vorace lettrice e invece di chiedere “Mamma, mi compri…” chiede “Mamma, mi porti in biblioteca”?.

    Questa generazione di genitori “diversamente abili” sta crescendo una generazione di figli completamente non funzionali.

    Viene da rattristarsi a pensare che questi non riusciranno mai a godersi la vita appieno perchè non avranno curiosità, interessi, passioni al di fuori di quei 7 pollici di vetro.

    Io ancora ricordo la fatica e il godimento di tentare di capire il primo articolo del primo numero di PLOS.
    A distanza di anni, pur non avendo capito tutto, provo ancora soddisfazione sia per quello che ho capito sia per aver avuto la chiara percezione di quanta roba c’è là fuori, oltre quello che capisco.

    'Sti giovanastri non immagineranno nemmeno che esistono concetti diversi da 👍 e 👎

    Bòn, modalità vecchio che guarda il cantiere off

    L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

    somedudeundefined Charlieundefined 2 Replies Last reply
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    • rossomotoundefined rossomoto

      Charlie said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

      e visto che mi sbattono in faccia il loro stile di vita come “wow” aggiungo altre considerazioni…

      Non potrei essere più d’accordo.
      Se poi aggiungiamo che ai bambini viene dato il cellulare fin da piccoli e costantemente pur di non starci dietro, la frittata cerebrale è fatta.

      Io ricordo che con mia figlia, quando aveva circa cinque anni, avevamo cominciato a darle ogni tanto il cellulare per guardarsi i video delle canzoncine.

      Ma abbiamo smesso subito perchè quando glielo toglievamo aveva le crisi isteriche.
      Da allora cellulare zero e grazie a dio: ora la signorina è diventata una vorace lettrice e invece di chiedere “Mamma, mi compri…” chiede “Mamma, mi porti in biblioteca”?.

      Questa generazione di genitori “diversamente abili” sta crescendo una generazione di figli completamente non funzionali.

      Viene da rattristarsi a pensare che questi non riusciranno mai a godersi la vita appieno perchè non avranno curiosità, interessi, passioni al di fuori di quei 7 pollici di vetro.

      Io ancora ricordo la fatica e il godimento di tentare di capire il primo articolo del primo numero di PLOS.
      A distanza di anni, pur non avendo capito tutto, provo ancora soddisfazione sia per quello che ho capito sia per aver avuto la chiara percezione di quanta roba c’è là fuori, oltre quello che capisco.

      'Sti giovanastri non immagineranno nemmeno che esistono concetti diversi da 👍 e 👎

      Bòn, modalità vecchio che guarda il cantiere off

      somedudeundefined Offline
      somedudeundefined Offline
      somedude
      Dudi
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      #10

      rossomoto said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

      Se poi aggiungiamo che ai bambini viene dato il cellulare fin da piccoli e costantemente pur di non starci dietro, la frittata cerebrale è fatta.

      A mio avviso l’età giusta per la somministrazione di un dispositivo

      • ubiquo
      • dotato di UX intenzionalmente addictive,
      • che espone zero funzionalità che premino il ragionamento logico, (*)
      • e che espone pochissimi o zero contenuti minimamente decenti (**)

      è, semplicemente, mai.

      Il tutto senza nemmeno considerare gli scenari più lugubri (i maniaci adescatori che secondo il MOIGE infestavano ogni angolo di IRC).

      Da allora cellulare zero e grazie a dio: ora la signorina è diventata una vorace lettrice e invece di chiedere “Mamma, mi compri…” chiede “Mamma, mi porti in biblioteca”?

      Mi congratulo.
      Attendiamo fiduciosi “mamma, il motorino” >:->

      (*) Un conto è scrollare uno stream infinito di cazzate col pollicione, un conto è anche solo cercare su un motore di ricerca tutte-le-pagine-che-contengono-X-ma-non-Y.

      (**) Scusate ma non penso che su TikTok ci siano contenuti intelligenti, e neanche su Twitter, e neanche su Instagram. Su qualche blog, ma a quel punto tanto vale leggerlo al computer.

      “A personality is not a substitute for a motorcycle”

      rossomotoundefined 1 Reply Last reply
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      • somedudeundefined somedude

        rossomoto said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

        Se poi aggiungiamo che ai bambini viene dato il cellulare fin da piccoli e costantemente pur di non starci dietro, la frittata cerebrale è fatta.

        A mio avviso l’età giusta per la somministrazione di un dispositivo

        • ubiquo
        • dotato di UX intenzionalmente addictive,
        • che espone zero funzionalità che premino il ragionamento logico, (*)
        • e che espone pochissimi o zero contenuti minimamente decenti (**)

        è, semplicemente, mai.

        Il tutto senza nemmeno considerare gli scenari più lugubri (i maniaci adescatori che secondo il MOIGE infestavano ogni angolo di IRC).

        Da allora cellulare zero e grazie a dio: ora la signorina è diventata una vorace lettrice e invece di chiedere “Mamma, mi compri…” chiede “Mamma, mi porti in biblioteca”?

        Mi congratulo.
        Attendiamo fiduciosi “mamma, il motorino” >:->

        (*) Un conto è scrollare uno stream infinito di cazzate col pollicione, un conto è anche solo cercare su un motore di ricerca tutte-le-pagine-che-contengono-X-ma-non-Y.

        (**) Scusate ma non penso che su TikTok ci siano contenuti intelligenti, e neanche su Twitter, e neanche su Instagram. Su qualche blog, ma a quel punto tanto vale leggerlo al computer.

        rossomotoundefined Offline
        rossomotoundefined Offline
        rossomoto
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        #11

        somedude said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

        è, semplicemente, mai.

        Concordo, il cellulare rincoglionisce perfino me (per la serie "ti piace vincere facile :D)

        Attendiamo fiduciosi “mamma, il motorino” >:->

        Ma sai che lo preferire a “mamma, il monopattino”?
        Però prima di darglielo le faccio fare il corso di guida in pista della Ducati 😄

        L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

        Charlieundefined 1 Reply Last reply
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        • Cioccolataio Svizzereseundefined Offline
          Cioccolataio Svizzereseundefined Offline
          Cioccolataio Svizzerese
          Dudi
          wrote last edited by
          #12

          Dio bono se son bruciato, per questo.

          Il mio miglior collega di sempre era un ex ricercatore del INFN. Abituato a lavorare in pace, come me, andavamo da Dio!

          La regola era: "se esplode il mondo, allora alza il telefono. Per tutto il resto, basta un ticket.

          Niente cazzi, niente mazzi, solo lavorare.

          Per il resto, essendo che entrambi sapevamo scrivere, si andava di e-mail (slack lo usavamo, ma poco).

          Quanto odio essere interrotto inutilmente.

          FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE CAZZATE CHE NON CI SERVONO PER PIACERE A PERSONE CHE DETESTIAMO.

          rossomotoundefined somedudeundefined 2 Replies Last reply
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          • rossomotoundefined rossomoto

            Charlie said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

            e visto che mi sbattono in faccia il loro stile di vita come “wow” aggiungo altre considerazioni…

            Non potrei essere più d’accordo.
            Se poi aggiungiamo che ai bambini viene dato il cellulare fin da piccoli e costantemente pur di non starci dietro, la frittata cerebrale è fatta.

            Io ricordo che con mia figlia, quando aveva circa cinque anni, avevamo cominciato a darle ogni tanto il cellulare per guardarsi i video delle canzoncine.

            Ma abbiamo smesso subito perchè quando glielo toglievamo aveva le crisi isteriche.
            Da allora cellulare zero e grazie a dio: ora la signorina è diventata una vorace lettrice e invece di chiedere “Mamma, mi compri…” chiede “Mamma, mi porti in biblioteca”?.

            Questa generazione di genitori “diversamente abili” sta crescendo una generazione di figli completamente non funzionali.

            Viene da rattristarsi a pensare che questi non riusciranno mai a godersi la vita appieno perchè non avranno curiosità, interessi, passioni al di fuori di quei 7 pollici di vetro.

            Io ancora ricordo la fatica e il godimento di tentare di capire il primo articolo del primo numero di PLOS.
            A distanza di anni, pur non avendo capito tutto, provo ancora soddisfazione sia per quello che ho capito sia per aver avuto la chiara percezione di quanta roba c’è là fuori, oltre quello che capisco.

            'Sti giovanastri non immagineranno nemmeno che esistono concetti diversi da 👍 e 👎

            Bòn, modalità vecchio che guarda il cantiere off

            Charlieundefined Offline
            Charlieundefined Offline
            Charlie
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            #13

            rossomoto le mie bambine, 8 e 11 anni. usano il telefono. quella di 8 poco. quella di 11, tende a usarlo di più. le sue compagne di classe vengono lasciate a casa da sole e sono SEMPRE ONLINE. e mandano 30/40 messaggi al giorno. videochiamate continue. ho dovuto bloccare tutto.
            la scuola ha dato alle bambine un computer portatile dove fare i compiti da 1 anno. era possibile usare i social sul computer della scuola (a 8 e 11 anni usano tik tok e snapchat, whatsapp), ora lo hanno vietato. io avevo già bloccato tutto.
            ho tenuto d’occhio la cronologia di youtube: video corti e tipe che si truccano.

            sono entrato a gamba tesa.
            quando parlo con gli altri genitori parlo del problema e loro mi guardano muti.
            ho dovuto bloccare due bambini che volevano parlare con mia figlia: ha ricevuto 80 messaggi in un giorno.
            qualche mese dopo gli stessi bambini hanno lanciato due sampietrini verso mia figlia e le sue amiche da 15 metri spaccando le finestre della scuola. la tiro corta: la scuola ha fatto tutto il possibile, alcuni hanno problemi di attenzione, i genitori assenti.

            “i bambini hanno problemi di attenzione”.

            qui il paese è diviso in 3 gruppi.

            svedesi.
            mondo arabo/musulmano.
            resto del mondo.
            al momento non funziona un granché bene.
            gli svedesi e il mondo arabo musulmano sono quelli con più diagnosi in assoluto.

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            • rossomotoundefined rossomoto

              somedude said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

              è, semplicemente, mai.

              Concordo, il cellulare rincoglionisce perfino me (per la serie "ti piace vincere facile :D)

              Attendiamo fiduciosi “mamma, il motorino” >:->

              Ma sai che lo preferire a “mamma, il monopattino”?
              Però prima di darglielo le faccio fare il corso di guida in pista della Ducati 😄

              Charlieundefined Offline
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              Charlie
              wrote last edited by
              #14

              rossomoto il mio vicino di casa bosniaco ha preso il monopattino elettrico al figlio di 7 anni. questo sfreccia per il quartiere. senza casco, of course.

              rossomotoundefined FonzioPilatoundefined 2 Replies Last reply
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              • Cioccolataio Svizzereseundefined Cioccolataio Svizzerese

                Dio bono se son bruciato, per questo.

                Il mio miglior collega di sempre era un ex ricercatore del INFN. Abituato a lavorare in pace, come me, andavamo da Dio!

                La regola era: "se esplode il mondo, allora alza il telefono. Per tutto il resto, basta un ticket.

                Niente cazzi, niente mazzi, solo lavorare.

                Per il resto, essendo che entrambi sapevamo scrivere, si andava di e-mail (slack lo usavamo, ma poco).

                Quanto odio essere interrotto inutilmente.

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                rossomoto
                wrote last edited by
                #15

                Cioccolataio Svizzerese said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                Per il resto, essendo che entrambi sapevamo scrivere, si andava di e-mail

                E’ questo che sta venendo a mancare: la gente che sa scrivere e, soprattutto, leggere.

                Ormai l’analfabetismo funzionale è una piaga sociale.

                L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

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                • Cioccolataio Svizzereseundefined Cioccolataio Svizzerese

                  Dio bono se son bruciato, per questo.

                  Il mio miglior collega di sempre era un ex ricercatore del INFN. Abituato a lavorare in pace, come me, andavamo da Dio!

                  La regola era: "se esplode il mondo, allora alza il telefono. Per tutto il resto, basta un ticket.

                  Niente cazzi, niente mazzi, solo lavorare.

                  Per il resto, essendo che entrambi sapevamo scrivere, si andava di e-mail (slack lo usavamo, ma poco).

                  Quanto odio essere interrotto inutilmente.

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                  Dudi
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                  #16

                  Cioccolataio Svizzerese È mia opinione che questa cosa dell’instant messaging sul lavoro (o, peggio, videochiamate inutili a ripetizione), che ha progressivamente rimpiazzato forme di comunicazione più strutturate e permanenti (email, ticket, commenti sui ticket), contribuisca da solo a bruciare ogni giorno un buon 5% del PIL mondiale.

                  In particolare, credo che sia la causa dell’evidente fallimento di molti team distribuiti, trend su cui tutte le aziende di servizi e IT hanno provato a buttarsi (prima con offshoring, outsourcing, infine col lavoro-da-casa), trascurando completamente che se il kernel di Linux è stato fatto da un team distribuito è perché hanno adottato metodologie idonee, arrivando a costruirsi il proprio sistema di version control (git) quando quelli esistenti non scalavano abbastanza.

                  Non con videochiamate a ripetizione.

                  “A personality is not a substitute for a motorcycle”

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                  • Charlieundefined Charlie

                    rossomoto le mie bambine, 8 e 11 anni. usano il telefono. quella di 8 poco. quella di 11, tende a usarlo di più. le sue compagne di classe vengono lasciate a casa da sole e sono SEMPRE ONLINE. e mandano 30/40 messaggi al giorno. videochiamate continue. ho dovuto bloccare tutto.
                    la scuola ha dato alle bambine un computer portatile dove fare i compiti da 1 anno. era possibile usare i social sul computer della scuola (a 8 e 11 anni usano tik tok e snapchat, whatsapp), ora lo hanno vietato. io avevo già bloccato tutto.
                    ho tenuto d’occhio la cronologia di youtube: video corti e tipe che si truccano.

                    sono entrato a gamba tesa.
                    quando parlo con gli altri genitori parlo del problema e loro mi guardano muti.
                    ho dovuto bloccare due bambini che volevano parlare con mia figlia: ha ricevuto 80 messaggi in un giorno.
                    qualche mese dopo gli stessi bambini hanno lanciato due sampietrini verso mia figlia e le sue amiche da 15 metri spaccando le finestre della scuola. la tiro corta: la scuola ha fatto tutto il possibile, alcuni hanno problemi di attenzione, i genitori assenti.

                    “i bambini hanno problemi di attenzione”.

                    qui il paese è diviso in 3 gruppi.

                    svedesi.
                    mondo arabo/musulmano.
                    resto del mondo.
                    al momento non funziona un granché bene.
                    gli svedesi e il mondo arabo musulmano sono quelli con più diagnosi in assoluto.

                    rossomotoundefined Offline
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                    rossomoto
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                    #17

                    Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.

                    E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.

                    Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.

                    Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico… 😞

                    L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

                    somedudeundefined philotetteundefined Charlieundefined 3 Replies Last reply
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                    • Charlieundefined Charlie

                      rossomoto il mio vicino di casa bosniaco ha preso il monopattino elettrico al figlio di 7 anni. questo sfreccia per il quartiere. senza casco, of course.

                      rossomotoundefined Offline
                      rossomotoundefined Offline
                      rossomoto
                      wrote last edited by
                      #18

                      Charlie said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                      Il mio vicino di casa bosniaco ha preso il monopattino elettrico al figlio di 7 anni. questo sfreccia per il quartiere. senza casco, of course.

                      E’ così dappertutto, vakka eva…

                      Manco l’esercizio di andare in bici, fanno fare a 'sti bambini…

                      L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

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                      • rossomotoundefined rossomoto

                        Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.

                        E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.

                        Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.

                        Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico… 😞

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                        Dudi
                        wrote last edited by
                        #19

                        rossomoto said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                        è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.

                        Ma a casa c’è il telefono di casa

                        “A personality is not a substitute for a motorcycle”

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                        • Charlieundefined Charlie

                          rossomoto le mie bambine, 8 e 11 anni. usano il telefono. quella di 8 poco. quella di 11, tende a usarlo di più. le sue compagne di classe vengono lasciate a casa da sole e sono SEMPRE ONLINE. e mandano 30/40 messaggi al giorno. videochiamate continue. ho dovuto bloccare tutto.
                          la scuola ha dato alle bambine un computer portatile dove fare i compiti da 1 anno. era possibile usare i social sul computer della scuola (a 8 e 11 anni usano tik tok e snapchat, whatsapp), ora lo hanno vietato. io avevo già bloccato tutto.
                          ho tenuto d’occhio la cronologia di youtube: video corti e tipe che si truccano.

                          sono entrato a gamba tesa.
                          quando parlo con gli altri genitori parlo del problema e loro mi guardano muti.
                          ho dovuto bloccare due bambini che volevano parlare con mia figlia: ha ricevuto 80 messaggi in un giorno.
                          qualche mese dopo gli stessi bambini hanno lanciato due sampietrini verso mia figlia e le sue amiche da 15 metri spaccando le finestre della scuola. la tiro corta: la scuola ha fatto tutto il possibile, alcuni hanno problemi di attenzione, i genitori assenti.

                          “i bambini hanno problemi di attenzione”.

                          qui il paese è diviso in 3 gruppi.

                          svedesi.
                          mondo arabo/musulmano.
                          resto del mondo.
                          al momento non funziona un granché bene.
                          gli svedesi e il mondo arabo musulmano sono quelli con più diagnosi in assoluto.

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                          #20

                          Charlie said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                          quando parlo con gli altri genitori parlo del problema e loro mi guardano muti.

                          Amiga Unicorn dicesti tempo fa che non è vero che le persone sono in media più stupide della media.

                          Non solo non mi hai ancora convinto del tutto, ma non riesco a riconciliarlo con questa evidenza 😛

                          “A personality is not a substitute for a motorcycle”

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                          • rossomotoundefined rossomoto

                            Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.

                            E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.

                            Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.

                            Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico… 😞

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                            #21

                            rossomoto
                            Non ho figli e magari parlo a sproposito, ma ho visto diversi ragazzini crescere con diversi livelli di permissività genitoriale sulla tecnologia, son stato bambino anch’io. L’ipermonitoraggio funziona, forse, sino ai boh, quindici anni poi diventa un’ulteriore fonte di conflitto e comunque lo usano fuori casa.
                            È verissimo che computer/smartphone sono mezzi attraverso i quali il mondo applica un sacco di strategie predatorie, ma davvero ha senso cercare di impedirne l’utilizzo? A me hanno cercato, e dico cercato perché quando s’era in giro e si voleva vedere le donnine bastava il compare riccone col telefonino col wap(!), di impedire l’uso di internet fino quasi ai diciotto anni ma 1. non ci riuscivano e 2. nel mondo c’erano un sacco di cose interessanti oltre internet quindi in realtà il divieto aveva poco senso.

                            Il problema semmai è che sti ragazzini non hanno più spazio di manovra per fare nulla che non ricada dentro una qualche struttura, spesso imposta da altri? Son dell’avviso che se un ragazzino diventa hikikomori la “colpa” non è del computer, ma è il risultato di un ambiente che gli ha reso la vita “reale” sgradevole rispetto a quella che passa tutta per lo schermo.

                            rossomotoundefined 1 Reply Last reply
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                            • rossomotoundefined rossomoto

                              Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.

                              E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.

                              Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.

                              Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico… 😞

                              Charlieundefined Offline
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                              #22

                              rossomoto è durissima!

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                                rossomoto
                                Non ho figli e magari parlo a sproposito, ma ho visto diversi ragazzini crescere con diversi livelli di permissività genitoriale sulla tecnologia, son stato bambino anch’io. L’ipermonitoraggio funziona, forse, sino ai boh, quindici anni poi diventa un’ulteriore fonte di conflitto e comunque lo usano fuori casa.
                                È verissimo che computer/smartphone sono mezzi attraverso i quali il mondo applica un sacco di strategie predatorie, ma davvero ha senso cercare di impedirne l’utilizzo? A me hanno cercato, e dico cercato perché quando s’era in giro e si voleva vedere le donnine bastava il compare riccone col telefonino col wap(!), di impedire l’uso di internet fino quasi ai diciotto anni ma 1. non ci riuscivano e 2. nel mondo c’erano un sacco di cose interessanti oltre internet quindi in realtà il divieto aveva poco senso.

                                Il problema semmai è che sti ragazzini non hanno più spazio di manovra per fare nulla che non ricada dentro una qualche struttura, spesso imposta da altri? Son dell’avviso che se un ragazzino diventa hikikomori la “colpa” non è del computer, ma è il risultato di un ambiente che gli ha reso la vita “reale” sgradevole rispetto a quella che passa tutta per lo schermo.

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                                #23

                                philotette said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                                Non ho figli e magari parlo a sproposito…

                                No no, parli benissimo (purtroppo): la guerra l’ho già persa, lo so.

                                Ormai si può sperare di vincere tutte le battaglie possibili e sperare che, nel mentre, la prole sviluppi altri interessi.

                                E’ come provare a svuotare il mare, qua… 🙂

                                L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

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                                  philotette said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                                  Non ho figli e magari parlo a sproposito…

                                  No no, parli benissimo (purtroppo): la guerra l’ho già persa, lo so.

                                  Ormai si può sperare di vincere tutte le battaglie possibili e sperare che, nel mentre, la prole sviluppi altri interessi.

                                  E’ come provare a svuotare il mare, qua… 🙂

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                                  rossomoto
                                  Eh, ma perché sperare? Perché metterla in battaglia in primo luogo?
                                  Il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima, è indubbio. Ma non è più conveniente, invece che provare ad arginare la marea, spiegargli che il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima? Alla fine nel mondo ci vivranno e dovranno ben imparare a difendersi dagli assalti, anche mentali, del resto del pianeta.

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                                    #25

                                    Ho sviluppato involontariamente una tecnica tutta mia che sembra funzionare. Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema e pretendo di parlare mezz’ora dei cazzi miei che nulla hanno a che vedere con il motivo della chiamata o del messaggio. E non mollo l osso per almeno mezz’ora a meno che non mettano giù loro. Sembra funzionare. Il problema è che non so quanto possa essere inefficace sul medio corto termine

                                    rossomotoundefined 1 Reply Last reply
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                                    • philotetteundefined philotette

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                                      Eh, ma perché sperare? Perché metterla in battaglia in primo luogo?
                                      Il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima, è indubbio. Ma non è più conveniente, invece che provare ad arginare la marea, spiegargli che il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima? Alla fine nel mondo ci vivranno e dovranno ben imparare a difendersi dagli assalti, anche mentali, del resto del pianeta.

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                                      #26

                                      philotette Purtroppo la strategia che suggerisci presuppone una maturità da parte della pargola che a 11 anni non può avere.

                                      Poi forse sono stato frainteso: la battaglia non era tra genitori e figli ma tra genitori mondo brutto e cattivo 🙂

                                      L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

                                      Cioccolataio Svizzereseundefined 1 Reply Last reply
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                                        Ho sviluppato involontariamente una tecnica tutta mia che sembra funzionare. Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema e pretendo di parlare mezz’ora dei cazzi miei che nulla hanno a che vedere con il motivo della chiamata o del messaggio. E non mollo l osso per almeno mezz’ora a meno che non mettano giù loro. Sembra funzionare. Il problema è che non so quanto possa essere inefficace sul medio corto termine

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                                        #27

                                        Bibibibodibibu said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                                        Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema…

                                        Io adotto la tecnica del passivo aggressivo: quando mi parlano rispondo con “mm-mm” oppure “potrebbe andare” oppure (il mio favorito) “ci guardo e ti mando una mail”.

                                        E se mi dicono “Ma io ho bisogno di saperlo subito” io dico “va bene, ci guardo subito” e li tengo in linea mentre guardo codice più o meno correlato a quello che mi chiedono 😄

                                        Superata una certo tempo la loro attenzione scema e chiudono la telefonata.

                                        L'acceleratore è tuo amico: fràka, dio bono!

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                                        • rossomotoundefined rossomoto

                                          Bibibibodibibu said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:

                                          Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema…

                                          Io adotto la tecnica del passivo aggressivo: quando mi parlano rispondo con “mm-mm” oppure “potrebbe andare” oppure (il mio favorito) “ci guardo e ti mando una mail”.

                                          E se mi dicono “Ma io ho bisogno di saperlo subito” io dico “va bene, ci guardo subito” e li tengo in linea mentre guardo codice più o meno correlato a quello che mi chiedono 😄

                                          Superata una certo tempo la loro attenzione scema e chiudono la telefonata.

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                                          #28

                                          rossomoto interessante anche questa: l obiettivo comunque è far loro perdere tempo magari rimandando la risposta di ore o giorni

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