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PostsStablecoin nate morte.
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Aggiungerei che USDT e USDC nascono con un obiettivo specifico, circoscritto e realizzabile (al netto di una gestione finanziaria occulata): ancorarle 1:1 alla soggiacente di riferimento, in questo caso $USA, e per farlo in sostanza hanno vita semplice (e ora anche molto redditizia): comprano treasure a stelle e strisce. Quindi gli e’ stata costruita intorno una politica molto favorevole ultimamente, proprio perche’ per il governo federale diventano uno strumento di promozione del debito pubblico americano in un periodo per lui difficile. Inoltre le scarsissime barriere all’accesso a USDT/USDC si collocano come naturale vettore tecnologico di tentativo di rilancio del $USA come valuta di riferimento universale. Quindi si sono inserite in un mercato che aveva un’esigenza politico/finanziaria e l’hanno coperta. (In questo senso potrebbe essere interessante guardare alla vociferata stablecoin cinese, che visti gli schieramenti politici attuali potrebbe ricomprendere le necessita’ strategiche precise di un’altra meta’ -o forse piu’ visto l’attuale scarsa appetibilita’ USA- di mondo, tutt’altro che trascurabile).
Invece un’eventuale stablecoin europea, quale che sia delle due di cui si parla nell’articolo, nasce su fondamenta di argilla. Quale sara’ il paniere di riferimento, il peg 1:1 sull’euro o -visto che l’euro cerca di rappresentare un’unita’ e un’uniformita’ di valore economico e politico che in realta’ e’ del tutto assente in europa- ci si buttera’ sui bond nazionali, visto che non abbiamo quelli europei unificati? Quindi peg 1:1 con una valuta forte ma che non rappresenta una politica comune a medio/lungo termine (e da Bretton Woods in avanti questo e’ un grosso problema per le valute) oppure qualcuno di prendera’ la briga di decidere quali debiti pubblici nazionali comprare e in quali percentuali? Ditemi che vista cosi’ la stablecoin europea non sembra un’elemento disgregante piuttosto che un’arma strategica come invece sono USDT/USDC…