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  • Stablecoin nate morte.

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    Aggiungerei che USDT e USDC nascono con un obiettivo specifico, circoscritto e realizzabile (al netto di una gestione finanziaria occulata): ancorarle 1:1 alla soggiacente di riferimento, in questo caso $USA, e per farlo in sostanza hanno vita semplice (e ora anche molto redditizia): comprano treasure a stelle e strisce. Quindi gli e’ stata costruita intorno una politica molto favorevole ultimamente, proprio perche’ per il governo federale diventano uno strumento di promozione del debito pubblico americano in un periodo per lui difficile. Inoltre le scarsissime barriere all’accesso a USDT/USDC si collocano come naturale vettore tecnologico di tentativo di rilancio del $USA come valuta di riferimento universale. Quindi si sono inserite in un mercato che aveva un’esigenza politico/finanziaria e l’hanno coperta. (In questo senso potrebbe essere interessante guardare alla vociferata stablecoin cinese, che visti gli schieramenti politici attuali potrebbe ricomprendere le necessita’ strategiche precise di un’altra meta’ -o forse piu’ visto l’attuale scarsa appetibilita’ USA- di mondo, tutt’altro che trascurabile). Invece un’eventuale stablecoin europea, quale che sia delle due di cui si parla nell’articolo, nasce su fondamenta di argilla. Quale sara’ il paniere di riferimento, il peg 1:1 sull’euro o -visto che l’euro cerca di rappresentare un’unita’ e un’uniformita’ di valore economico e politico che in realta’ e’ del tutto assente in europa- ci si buttera’ sui bond nazionali, visto che non abbiamo quelli europei unificati? Quindi peg 1:1 con una valuta forte ma che non rappresenta una politica comune a medio/lungo termine (e da Bretton Woods in avanti questo e’ un grosso problema per le valute) oppure qualcuno di prendera’ la briga di decidere quali debiti pubblici nazionali comprare e in quali percentuali? Ditemi che vista cosi’ la stablecoin europea non sembra un’elemento disgregante piuttosto che un’arma strategica come invece sono USDT/USDC…
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    Meraviglioso. Si capisce che li sfotti, ma io vorrei fare la prova con qualche fascio vero, prima di esserne certo.
  • Revolut? Meh.

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    @amigaunicorn difatti lo fece anche bancaintesa
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    Per un lungo periodo ho pensato di essere autistico o di essere nel disturbo dello spettro autistico. Naturalmente non ho fatto le cose per moda. Tutto quello che ho fatto è basato su test psicometrici validati tipo test del quoziente di Empatia, TAS-20 (grado di Alessitimia), AQ (Autismo/Asperger), RAADS-R (Autismo/Asperger), SRS-2 (Autismo), ASBQ (Autismo/Asperger), SRS-2 (Autismo). Se do ascolto ai test io sono nello spettro autistico in modo abbastanza marcato con punteggi consistentemente oltre la norma. Tuttavia, se si guarda alle caratteristiche dello spettro autistico, io non ho alcuna caratteristica di tipo stereotipico dello spettro, tranne l’iper-razionalità e stile cognitivo razionale e analitico (che ha in genere chiunque lavori con dati e numeri). Mi sono confrontato con degli psicologi ed è saltato fuori che i miei problemi sono altri. Poi provai a frequentare gruppi di asperger, ed erano in genere gruppi di persone che cercavano di farsi diagnosticare per prendere la pensione di invalidità, uno squallore unico. C’è un fenomeno crescente che potremmo chiamare “pseudo neurodiversità” o “autismo da moda”, soprattutto online o in certi contesti sociali. Alcune persone oggi si identificano come autistiche o “neurodiverse” senza avere un vero disturbo dello spettro, spesso per ragioni emotive, sociali o persino pratiche (ad esempio giustificare certe difficoltà o ottenere benefici). Oppure perché il loro massimo grado di socialità è quella di interagire con un terminale. Questo però non invalida le persone veramente neurodiverse, che sono una quota molto molto scarsa della popolazione, ma cambia il contesto: in certi ambienti, soprattutto nei gruppi online o in alcune comunità, si tende a enfatizzare tratti stereotipici, cercare conferme reciproche o attribuire qualsiasi difficoltà sociale o emotiva all’autismo. Molti professionisti della salute mentale si trovano in difficoltà di fronte a problemi complessi o “non categorizzabili” e, invece di scavare più a fondo, tendono a dare una spiegazione semplice, moderna e di moda: “è neurodiversità”. Alcuni professionisti, soprattutto in contesti dove la pressione è alta e il tempo limitato, possono usare categorie come “disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento” o “neurodiversità” come una specie di catch-all. È un modo per dire “non sappiamo esattamente come inquadrare questa persona, ma qualcosa di biologico o neurologico ci serve come etichetta”. In pratica, dare la colpa a presunte differenze neurobiologiche è un modo per evitare di affrontare problemi più complessi, come: ansia sociale, depressione, stress cronico, stili di pensiero estremamente analitici o rigidità cognitiva che non rientrano in diagnosi canoniche. È come usare “neurodiversità” come jack-of-all-trades dei problemi irrisolti: copre tutto senza dover davvero risolvere niente. Tuttavia nelle nuove generazioni ci sono numerosi problemi. Prima di etichettarmi con colui che parla male dei figli unici sappiate che sono figlio unico, figlio di un figlio unico e buona parte dei miei amici sono figli unici anch’essi. Molti dei tratti oggi etichettati come autismo o neurodiversità possono derivare da dinamiche familiari e sociali specifiche, in particolar modo se si è figli unici. A partire dai primi anni '80, in Italia si è registrata una crescente prevalenza di famiglie con un solo figlio, trasformando il figlio unico nella norma piuttosto che nell’eccezione, come avveniva in passato. Questo cambiamento demografico è strettamente legato al ritardo della maternità, con un’età media al primo parto salita a 32,4 anni nel 2022 e un numero crescente di donne che partoriscono dopo i 35 anni. Tale tendenza, motivata da fattori socioeconomici come la partecipazione femminile al mercato del lavoro e la ricerca di stabilità economica, ha implicazioni significative sia a livello educativo che di salute per i figli, generando distorsioni nelle aspettative genitoriali e aumentando i rischi per il nascituro. Il figlio unico, specialmente se nato da madri in età avanzata (>35 anni), è spesso percepito come il “bambino giocattolo” della madre, cresciuto, soprattutto se maschio, come l’incarnazione di un ideale maschile che la madre avrebbe desiderato per sé. Questo fenomeno è aggravato dalle dinamiche genitoriali: le relazioni genitore-figlio giocano un ruolo chiave nello sviluppo di ansia sociale e attaccamento insicuro nei figli unici, a causa dell’intensa attenzione e delle aspettative elevate che spesso li accompagnano. I figli unici sono soggetti ad aspettative genitoriali significativamente maggiori rispetto ai primogeniti o ai figli di famiglie con più figli. Queste pressioni risultano ancora più intense quando i figli nascono da madri in tarda fertilità, portando a un carico emotivo che può tradursi in ansia o bassa autostima. La socializzazione dei figli unici differisce da quella di chi ha fratelli, spesso descritta in letteratura come una forma di “deprivazione sociale”. I primi meccanismi di socializzazione avvengono in famiglia, ma in assenza di fratelli, i figli unici si affidano a contesti extrafamiliari, come scuola o vicinato. Tuttavia, i figli unici delle nuove generazioni, a differenza di quelli delle generazioni precedenti che giocavano all’aperto, trascorrono più tempo in attività solitarie con dispositivi elettronici, riducendo le opportunità di interazione diretta. L’iperprotezione genitoriale, che il testo descrive come un’educazione “in un barattolo”, è un ulteriore fattore critico. L’iperprotezione limita l’esposizione dei figli unici a frustrazioni sociali, riducendo la loro resilienza emotiva. Essere figli unici rende le dinamiche familiari più complesse, con un rischio maggiore di pressioni ingiustificate o conflitti emotivi, poiché le ansie e le aspettative genitoriali si concentrano su un unico figlio. Il concetto di “sindrome del figlio unico”, pur non formalmente riconosciuto in letteratura, riflette la vulnerabilità dei figli unici a diventare il fulcro di dinamiche familiari disfunzionali.
  • A cosa servono i martiri?

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    @goldo said in A cosa servono i martiri?: ma gli ebrei sono endemici e soprattutto mediamente molto potenti in america. lo erano anche in Germania, prima dell’avvento del nazismo. Non e’ mai stato un ostacolo, storicamente.
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    @amigaunicorn pure la figlia di Sarah Palin? Manca solo il topless di Alda D’Eusanio!
  • Seloriva?

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    Somiglia molto a una truffa che girava in Italia qualche tempo fa. Questa volta era la Meloni a suggerire l’investimento. https://www.milanofinanza.it/news/truffe-online-falsi-video-di-giorgia-meloni-promettono-un-guadagno-di-50-000-euro-con-un-investimento-202412121252369462
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    @brancalione said in Su Judith Butler (e sul perche' il decostruttivismo fa male).: dici che la detassazione li porta a finanziare ad cazzum? il world food program ha centinaia di milioni l’anno grazie a questo C’e’ da dire che per statuto devono spenderli tutti in progetti, ed arrivare a 0 a fine anno. (leggi: possiamo dare tanti stipendi a tanti scappati di casa )
  • Odifreddi e i politici MAGA

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    @amigaunicorn che s Bologna si palatizza in tananai:)
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    @Aethiss Io mai stato negli USA nè conosciuto statunitensi, però da quello che leggo (che è, lo ammetto, di parte) ho la forte impressione che siano completamente scollegati dalla realtà e del tutto incapaci di capire il nesso causa-effetto. Credo che una grande colpa ce l’abbia il primo emendamento, la parte relativa alla libertà di parola, che è così ampio da aver portato all’equivalenza “è legale dirlo = vale come qualsiasi altra cosa sia legale dire”. Che stiano ancora a discutere di creazionismo, ad esempio, secondo me è del tutto incomprensibile. Bah…
  • Una mattina.

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    Mi sono appena scottato una mano, per Anubi! Tutta colpa del riscaldamento globale scatenato dalle scorregge degli Illuminati a cui non piace il culo e si arrapano solo con i dati biometrici elaborati dalle AI per la stampante 3D. E adesso non posso andare a yoga e devo saltare pure i corsi di nuoto, per Ganesha e Sobek!!
  • Sul Leonka & co.

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    Quando avevo vent’anni o poco più frequentavo un locale dove facevano sempre serate live anche con parecchie band estere, in prevalenza gruppi metal ma alternavano anche serate con musica più lenta tipo blues o punk. Stava crescendo bene e richiamava parecchia gente, visto che l’alternativa erano solo localini “pettinati” sul lungolago oppure le classiche discoteche. Mi piaceva parecchio come ambiente e tutto sommato ci girava gente a posto. Ok a fine serata il pavimento era abbastanza appiccicoso e i bagni non erano propriamente delle sale operatorie, ma non ho mai visto lo schifo di cui parlate dei veri centri sociali. Il gestore però ha tenuto duro un paio d’anni, quando la gente che lo frequentava ha cominciato a crescere ha avuto mille rotture di cazzi, e non centra la politica intesa come orientamento/visione bensì la piu bassa e becera politichina locale, con quelli che guardano al cadreghino e per far contenti quelli del vicinato sono riusciti a far chiudere l’attività. Alla fine la politica centra sempre.
  • Pulizie, e sincretismo.

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    [image: 1757060735472-il-marchese-del-grillo.jpg] C’era una vorta un Re cche ddar palazzo mannò ffora a li popoli st’editto: "Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo, sori vassalli bbugiaroni, e zzitto. Io fo ddritto lo storto e storto er ddritto: pòzzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo: Io, si vve fo impiccà nun ve strapazzo, ché la vita e la robba Io ve l’affitto. Chi abbita a sto monno senza er titolo o dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore, quello nun pò avé mmai vosce in capitolo!". Co st’editto annò er Boja per ccuriero, interroganno tutti in zur tenore; e arisposeno tutti: “È vvero, è vvero!”
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    @orckrist Jayne mansfield
  • Il significato di Trump

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    @amigaunicorn said in Il significato di Trump: @rossomoto la frase “il nazismo ha perseguitato milioni di ebrei tedeschi” e la frase “il nazismo ha perseguitato i suoi stessi cittadini” sono la stessa frase. Vero.
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    @amigaunicorn Magari sono io che mi immagino le cose (tipo la tettesplosione degli ultimi trent’anni), ma ho l’impressione che sia MGTOW che eteropessimismo siano il sintomo dell’incapacità di gestire e valutare i rapporti. Quello che intendo queste persone vorrebbero “un partner che sia X ma non Y” però non sono in grado di valutare quando c’è X ma non Y o, se trovano la persona “giusta”, non sono grado di gestire il rapporto (il che implica, inevitabilmente, dei compromessi). Oppure, addirittura, non si rendono conto che “X ma non Y” è l’insieme vuoto. Tipo “voglio una donna che sia estremamente attiva e vorace sessualmente con me ma che, quando sono fuori, se ne sta in casa a recitare il rosario”. Difficile (non impossibile, difficile) trovare una compagna così. (si noti il “vorace”)
  • "Educazione affettiva"?

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    @amigaunicorn ma qui c’abbiamo le scuole cattoliche, il catechismo, er vatica**o, il buon jesoo. Poi ci sono anche le altre religioni coi loro ritrovi, anche per i giovani moosool ma il governo che ne sa per legiferare in materia.
  • Internet e la sindrome dello sceriffo.

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    @somedude ne sono cosciente… ma aver portato connessione fino nelle camere e negli uffici mi ha fatto sentire professore di ingegneria-qualcosa per un paio di minuti… essendomi superato, almeno nella mia testa contemplo le mie creazioni di arte platica concettuale in tutta fierezza. cazzo i fili pero…
  • "Di chi sono" le immagini? E perche'?

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    @amigaunicorn said in "Di chi sono" le immagini? E perche'?: Posso sapere perche’cazzo con un regolamento che vieta discorsi tossici sulla politica, si viene a fare il solito discorso tossico su quanto stupido sia l’elettore? Nota che non ho detto stupido, ma “ignorante di come funziona il web”: converrai che l’intera diatriba non avrebbe altrettanto senso (e altrettanta trazione) se fosse inquadrata meramente in termini di “sito X ad alto traffico ha hotlinkato l’immagine esposta su sito Y, che birichinata”. Anche se in effetti avrei potuto dire “adulto maggiorenne” o “partecipe al consesso civile” al posto di “avente diritto al voto” e funzionava lo stesso; il riferimento ai politici come categoria ampia mi veniva dal tuo paragrafo, ma mi fermo volentieri qua. Anche perché, a dirla tutta, so che sta succedendo questa cosa solo perché se ne parla qui, non so come faccia certa gente ad essere così attiva dopo Ferragosto da innescare una bolla mediatica nel tempo che scarsamente basta a me per venire a patti con la realtà.
  • Patriarcato? Maddeche?

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