Benvenuti nel Dudes Club Italiano

amigaunicorn In effetti temevo che la signora al ristorante non fosse effettivamente reale, e che fosse un complotto dei fan di Marc Marquez per ingannarci col fumo e gli specchi e l'anteriore truccato.

Grazie per avermi aperto gli occhi.

said in Moto2, Aron Canet intervistato da Moto.it:

avendo detto tutto quello che si poteva dire sulla crescita di Aprilia e Bezzecchi,

Mi rimangio tutto: si può aggiungere che Bezzecchi ha una sfiga incredibile.

Silurato da Quartararo nella sprint, madonnasignore...

SauloBandone I tatuaggi sono una cosa molto personale, riflettono la personalità e lo stile di chi li porta.

Poiché la personalità e lo stile hanno distribuzione di Sturgeon e i tatuaggi godono di invarianza distributiva, segue che anche i tatuaggi hanno distribuzione di Sturgeon: il 99% sono orribili e privi di gusto.

Canet è un tamarro orribile e privo di gusto, come molti sportivi professionisti.

Nel suo particolare caso, il cattivo gusto si manifesta in un modo che lo rende inaccettabile agli sponsor giapponesi, quindi è pure tonto coraggioso.

Quando Lewis Hamilton si lamentava del "razzismo" nei suoi confronti, oltre ad essere parzialmente giustificato (certa gente esiste sul serio e lo schifa sul serio perché negro), va considerato che le treccine e gli abiti da rapper non sono più tossici del plutonio per gli sponsor britannici; passando in Ferrari mi pare si sia anzi adeguato all'immagine della Casa, per quanto possibile.

Purtroppo, anche se è bravissimo a salvare cose insalvabili e spesso ha tempi buonissimi, Canet non è neppure un mostro di consistenza ed è vecchio (sette anni più di un rookie come Aldeguer) , quindi non mi pare in posizione di fare troppo lo schizzinoso alla sua veneranda età.

Mi pare che davvero quando ti coltivano come una pianta mettendoti in circuito dall'età di 3 anni il rischio di crescere scemo ci sia.

Ah, sì: l'altra sera al nostro stesso ristorante c'era una ultraquarantenne, molto, molto elegante, strapiena di tatuaggi: nonostante la fisiologica perdita di collagene me la sarei mangiata, saltando a piè pari la più giovane e meno tatuata cameriera...

teflon Credo sia possibile chiudere qui il thread per raggiunto scopo.

Non è possibile fare di meglio. A parte forse infilandoci Marilyn Manson, ma non saprei come.

Con il campionato della massima serie ormai saldamente nelle mani della famiglia Marquez/Ducati, avendo detto tutto quello che si poteva dire sulla crescita di Aprilia e Bezzecchi, possiamo anche distrarci con la vecchia 250.

Canet, per esempio, intervistato recentemente da Moto.it:

https://www.youtube.com/watch?v=qgv0VQ0HwT4

È oggettivamente bravo in sella, è veloce e riesce a fare dei salvataggi impressionanti.

https://www.youtube.com/shorts/7Jgj1m9c7Lw

È anche oggettivamente scemo umanamente, il classico ragazzino cresciuto in pista con un distacco dalla realtà incolmabile, fondamentalmente fragile.

"Mi discriminano per i tatuaggi" non è la sola cosa scema che dica, ma è emblematico.
In senso assoluto, io sono un grande sostenitore della libertà individuale, fintanto che si è disposti ad accettarne le conseguenze.

Credo che ogni neo-diciottenne abbia il diritto di tatuarsi la faccia di Nicolas Cage sulla fronte, accettando al contempo la reazione, buona o meno buona, che provocherà.
Da una parte aiuterà il rimorchio con alcune sbarbine che cercano il proprio James Dean, dall'altra (e proprio per questo motivo) attirerà gli sguardi dell'arcigna vicina.

Ma Canet, santo cielo, il suo lavoro prima ancora che correre (quello lo fa qualunque amatore, alcuni facendo tempi di tutto rispetto) è attirare sponsorship.

Ora, possibile che non si sia accorto che nessun costruttore giapponese (ad oggi la maggioranza tra i costruttori della MotoGP) potrà mai voler avere a che fare con la sua immagine?

E lì non c'è salvataggio che tenga, a parte sperare in una Ducati rossa o gialla.

Forse Aprilia, ecco, forse una bella Aprilia nera, se Rivola decidesse che ne ha avuto abbastanza di Martin.

cicerchia said in Sogni Incompiuti:

Uno realistico, banale ma non realizzato: quando ho avuto la mia prima band mi sarebbe piaciuto diventare un chitarrista o compositore famoso.

Sei matto, "famoso" è ancora peggio di "professionista": tutte le rotture di coglioni del professionismo e non avere più il rutto libero per il resto della vita.

Infatti, il mio sogno realistico banale e ad oggi non realizzato è trovare degli hobbyisti che non appartengano a esattamente una delle seguenti due categorie:

• Onesti esecutori di blues da bar
• Mentecatti con idee bizzarre su tutto post-avanguardisti

amigaunicorn

sono cresciuto proprio li', nel poligono Migliarino Migliaro Dogato Portomaggiore Ostellato Tresigallo Massafiscaglia

E io che pensavo che la vita mi avesse messo alla prova.

Com'è che non sei finito a rubare lo zucchero per scambiarlo con il crack?

Il bracciale della salute lo vendono ancora ai mercatini new age.

Anzi, quella roba ha avuto un boom negli ultimi 5 anni.

(Mi fa un po' triste che delle contro- e sotto-culture del secolo scorso siano sopravvissute solo le fiere new age.)

absc Giuro che ero convinto che gli ebrei fossero anche i vecchi rettiliani.

Per gli estimatori di questo genere di argomenti, raccomando vivamente l'epos dei Blue Öyster Cult, con tanti strati quanto una cipolla, coltivato in cinquant'anni di carriera.

In particolare il plot del concept Imaginos: https://en.wikipedia.org/wiki/Imaginos#Concept_and_storyline

Although often referred to as a dream, the concept behind Imaginos is what Pearlman described as "an interpretation of history – an explanation for the onset of World War I, or a revelation of the occult origins of it", which he crafted on elements of mythology, sociology, alchemy, science and occultism. [...]

Central to this story are Les Invisibles [...] hinted that they may be extraterrestrials, or beings akin to the Great Old Ones [...]. By subtly influencing the minds of men, the beings are said to be "playing with our history as if it's a game"[...].

the hermaphroditic Imaginos is of particular interest to Les Invisibles [...] he is resurrected from the dead by the Blue Öyster Cult, the servants of Les Invisibles [...] Imaginos lives as both a man and a woman, using the name Desdinova for his female persona [...].

By 1892, Imaginos [...] discovers that Elizabethan England's rise as a superpower coincided with John Dee's acquisition of a magic obsidian mirror from Mexico, which serves as a bridge between Les Invisibles' alien world and ours. [...] On August 1, 1892, he sets sail aboard a "charmed ship" [...] and discovers a chamber carved from solid jade, in which he finds the "Magna of Illusion", a twin of Dee's magic mirror. [...] Imaginos gives the mirror to his granddaughter as a birthday present [...] silently poisoning the minds of European leaders.
[...]
In 1914, "World War I breaks out. A disease with a long incubation".

Deliziosamente arrampicato per aria, ma le canzoni e suoni sono belli, ignorantissimi e ottantiani.

Eric Lauder said in La lacca scappa e dovrai mangiar la cacca.:

Dal 24 agosto scattano le multe sino a 1118 euro per chiunque getti un fazzoletto o un mozzicone di sigaretta dall’auto. Per rilevare tali infrazioni e comminare dette multe, così utili per le affamate pubbliche casse, forze di polizia potranno accedere senza limiti a qualsiasi telecamera: anche a quelle private.

Ma guarda, pensavo fosse già illegalissimo.

Ora so che i, più d'uno, mozziconi presi sulla visiera erano mozziconi legali.

Non per questo da oggi smetterò di preferire i caschi chiusi, che prediligo da quella volta che mi si è impigliata un'ape nella barba.

L’alternativa è il delirio autolesionista, come quello di coloro che al primo proliferare di molti autovelox, tanti anni fa, millantavano che bastasse spruzzare lacca sulla targa per non essere beccati

Io ricordo con affetto la teoria del "CD appeso allo specchietto per accecare gli autovelox", che a un certo punto mi parve che tutti ebbero, o le varie cagate in vendita presso i vari mailorder che millantavano di "suonare per avvertire dell'autovelox" -- il cui presunto funzionamento, in tempi pre-GPS, era ovviamente basato su qualche magicabula con "le onde elettromagnetiche".

absc said in The end of Handwriting:

La pippata sul "odore della carta" fa ridere.

Eh, ma l'ebbrezza di Lovecraft, Poe, Le Fanu letti in cameretta sulla carta macilenta di certi tascabili Newton, odorosa essa stessa di putrefazione, con i Candlemass in sottofondo...

cerchio2 Vorresti gentilmente organizzarmi un appuntamento?

teflon "Crazy People", come da titolo del video

amigaunicorn Come dove, Sergio Japino, no?

Guarda caso è l'anagramma di SION GIÀ PREJO, e non serve spiegare qui cosa vuol dire PREJO.

cerchio2 Lascia perdere, che da piccolo ero innamorato di Eva Kant.

Una di quelle cose che ha plasmato tutto il resto del mio essere.

Tra l'altro: da arresto e deportazione immediata chi ha arruolato Miriam Leone nell'adattamento cinematografico -- che non ho visto e non intendo vedere perchè porcodio Eva Kant è biondissima-arianissima, non una bellezza "alla Sophia Loren".

charlie said in Roar:

Concludo, per ora, postando uno spot anni '80 con Brooke Shields https://youtu.be/ssJF-UXDJLc?si=mlHPkZxrS-43z0zu

Quasi me lo perdevo.
'camadonna.

absc said in Roar:

Dubito seriamente che il ventenne sfigato monopattinato comprerà una macchina che non sia fatta da Apple

Bingo.
Proprio lì si va a parare.
Potrebbe essere una strategia geniale o semplicemente del tutto accidentale per posizionarsi come l'Apple-delle-automobili.

Ma forse sono solo rincitrulliti.

absc E se ci avessero preso?

Se il cazzodurismo non interessasse più a nessuno?

Se i ventenni di oggi col monopattino fossero i trentenni di domani, e tra i trentenni di domani qualcuno, con le prime soddisfazioni professionali, volesse comprare un'automobile, diciamo, "di lusso"?

La lungimiranza è talvolta indistinguibile dalla stupidità e viceversa, se non a posteriori.

charlie Servito: https://leargenteetesteduovo.com/2025/08/01/hitler-in-jeans-attillati-e-reggiseno-push-up-ovvero-come-internet-ci-regala-piu-verita-di-mille-editoriali/