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Posts"Neurodivergenti" - o della malattia inventata.
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somedude said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
è, semplicemente, mai.
Concordo, il cellulare rincoglionisce perfino me (per la serie "ti piace vincere facile :D)
Attendiamo fiduciosi “mamma, il motorino” >:->
Ma sai che lo preferire a “mamma, il monopattino”?
Però prima di darglielo le faccio fare il corso di guida in pista della Ducatirossomoto il mio vicino di casa bosniaco ha preso il monopattino elettrico al figlio di 7 anni. questo sfreccia per il quartiere. senza casco, of course.
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Dio bono se son bruciato, per questo.
Il mio miglior collega di sempre era un ex ricercatore del INFN. Abituato a lavorare in pace, come me, andavamo da Dio!
La regola era: "se esplode il mondo, allora alza il telefono. Per tutto il resto, basta un ticket.
Niente cazzi, niente mazzi, solo lavorare.
Per il resto, essendo che entrambi sapevamo scrivere, si andava di e-mail (slack lo usavamo, ma poco).
Quanto odio essere interrotto inutilmente.
Cioccolataio Svizzerese said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
Per il resto, essendo che entrambi sapevamo scrivere, si andava di e-mail
E’ questo che sta venendo a mancare: la gente che sa scrivere e, soprattutto, leggere.
Ormai l’analfabetismo funzionale è una piaga sociale.
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Dio bono se son bruciato, per questo.
Il mio miglior collega di sempre era un ex ricercatore del INFN. Abituato a lavorare in pace, come me, andavamo da Dio!
La regola era: "se esplode il mondo, allora alza il telefono. Per tutto il resto, basta un ticket.
Niente cazzi, niente mazzi, solo lavorare.
Per il resto, essendo che entrambi sapevamo scrivere, si andava di e-mail (slack lo usavamo, ma poco).
Quanto odio essere interrotto inutilmente.
Cioccolataio Svizzerese È mia opinione che questa cosa dell’instant messaging sul lavoro (o, peggio, videochiamate inutili a ripetizione), che ha progressivamente rimpiazzato forme di comunicazione più strutturate e permanenti (email, ticket, commenti sui ticket), contribuisca da solo a bruciare ogni giorno un buon 5% del PIL mondiale.
In particolare, credo che sia la causa dell’evidente fallimento di molti team distribuiti, trend su cui tutte le aziende di servizi e IT hanno provato a buttarsi (prima con offshoring, outsourcing, infine col lavoro-da-casa), trascurando completamente che se il kernel di Linux è stato fatto da un team distribuito è perché hanno adottato metodologie idonee, arrivando a costruirsi il proprio sistema di version control (
git
) quando quelli esistenti non scalavano abbastanza.Non con videochiamate a ripetizione.
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rossomoto le mie bambine, 8 e 11 anni. usano il telefono. quella di 8 poco. quella di 11, tende a usarlo di più. le sue compagne di classe vengono lasciate a casa da sole e sono SEMPRE ONLINE. e mandano 30/40 messaggi al giorno. videochiamate continue. ho dovuto bloccare tutto.
la scuola ha dato alle bambine un computer portatile dove fare i compiti da 1 anno. era possibile usare i social sul computer della scuola (a 8 e 11 anni usano tik tok e snapchat, whatsapp), ora lo hanno vietato. io avevo già bloccato tutto.
ho tenuto d’occhio la cronologia di youtube: video corti e tipe che si truccano.sono entrato a gamba tesa.
quando parlo con gli altri genitori parlo del problema e loro mi guardano muti.
ho dovuto bloccare due bambini che volevano parlare con mia figlia: ha ricevuto 80 messaggi in un giorno.
qualche mese dopo gli stessi bambini hanno lanciato due sampietrini verso mia figlia e le sue amiche da 15 metri spaccando le finestre della scuola. la tiro corta: la scuola ha fatto tutto il possibile, alcuni hanno problemi di attenzione, i genitori assenti.“i bambini hanno problemi di attenzione”.
qui il paese è diviso in 3 gruppi.
svedesi.
mondo arabo/musulmano.
resto del mondo.
al momento non funziona un granché bene.
gli svedesi e il mondo arabo musulmano sono quelli con più diagnosi in assoluto.Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.
E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.
Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.
Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico…
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rossomoto il mio vicino di casa bosniaco ha preso il monopattino elettrico al figlio di 7 anni. questo sfreccia per il quartiere. senza casco, of course.
Charlie said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
Il mio vicino di casa bosniaco ha preso il monopattino elettrico al figlio di 7 anni. questo sfreccia per il quartiere. senza casco, of course.
E’ così dappertutto, vakka eva…
Manco l’esercizio di andare in bici, fanno fare a 'sti bambini…
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Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.
E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.
Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.
Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico…
rossomoto said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.
Ma a casa c’è il telefono di casa -
rossomoto le mie bambine, 8 e 11 anni. usano il telefono. quella di 8 poco. quella di 11, tende a usarlo di più. le sue compagne di classe vengono lasciate a casa da sole e sono SEMPRE ONLINE. e mandano 30/40 messaggi al giorno. videochiamate continue. ho dovuto bloccare tutto.
la scuola ha dato alle bambine un computer portatile dove fare i compiti da 1 anno. era possibile usare i social sul computer della scuola (a 8 e 11 anni usano tik tok e snapchat, whatsapp), ora lo hanno vietato. io avevo già bloccato tutto.
ho tenuto d’occhio la cronologia di youtube: video corti e tipe che si truccano.sono entrato a gamba tesa.
quando parlo con gli altri genitori parlo del problema e loro mi guardano muti.
ho dovuto bloccare due bambini che volevano parlare con mia figlia: ha ricevuto 80 messaggi in un giorno.
qualche mese dopo gli stessi bambini hanno lanciato due sampietrini verso mia figlia e le sue amiche da 15 metri spaccando le finestre della scuola. la tiro corta: la scuola ha fatto tutto il possibile, alcuni hanno problemi di attenzione, i genitori assenti.“i bambini hanno problemi di attenzione”.
qui il paese è diviso in 3 gruppi.
svedesi.
mondo arabo/musulmano.
resto del mondo.
al momento non funziona un granché bene.
gli svedesi e il mondo arabo musulmano sono quelli con più diagnosi in assoluto.Charlie said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
quando parlo con gli altri genitori parlo del problema e loro mi guardano muti.
Amiga Unicorn dicesti tempo fa che non è vero che le persone sono in media più stupide della media.
Non solo non mi hai ancora convinto del tutto, ma non riesco a riconciliarlo con questa evidenza
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Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.
E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.
Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.
Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico…
rossomoto
Non ho figli e magari parlo a sproposito, ma ho visto diversi ragazzini crescere con diversi livelli di permissività genitoriale sulla tecnologia, son stato bambino anch’io. L’ipermonitoraggio funziona, forse, sino ai boh, quindici anni poi diventa un’ulteriore fonte di conflitto e comunque lo usano fuori casa.
È verissimo che computer/smartphone sono mezzi attraverso i quali il mondo applica un sacco di strategie predatorie, ma davvero ha senso cercare di impedirne l’utilizzo? A me hanno cercato, e dico cercato perché quando s’era in giro e si voleva vedere le donnine bastava il compare riccone col telefonino col wap(!), di impedire l’uso di internet fino quasi ai diciotto anni ma 1. non ci riuscivano e 2. nel mondo c’erano un sacco di cose interessanti oltre internet quindi in realtà il divieto aveva poco senso.Il problema semmai è che sti ragazzini non hanno più spazio di manovra per fare nulla che non ricada dentro una qualche struttura, spesso imposta da altri? Son dell’avviso che se un ragazzino diventa hikikomori la “colpa” non è del computer, ma è il risultato di un ambiente che gli ha reso la vita “reale” sgradevole rispetto a quella che passa tutta per lo schermo.
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Charlie Noi, a quella di 11, non abbiamo ancora dato il cellulare e ritarderemo il più a lungo possibile.
E comunque, d’accordo entrambi (io e mia moglie), il cellulare non è suo: è nostro, ipermonitorato, a casa lo userà un’ora massimo e poi basta.
Se ci sarà bisogno del computer/tablet, si userà solo in casa e davanti a noi.
Poi, come si sa, nessun piano di battaglia sopravvive all’incontro con il nemico…
rossomoto è durissima!
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rossomoto
Non ho figli e magari parlo a sproposito, ma ho visto diversi ragazzini crescere con diversi livelli di permissività genitoriale sulla tecnologia, son stato bambino anch’io. L’ipermonitoraggio funziona, forse, sino ai boh, quindici anni poi diventa un’ulteriore fonte di conflitto e comunque lo usano fuori casa.
È verissimo che computer/smartphone sono mezzi attraverso i quali il mondo applica un sacco di strategie predatorie, ma davvero ha senso cercare di impedirne l’utilizzo? A me hanno cercato, e dico cercato perché quando s’era in giro e si voleva vedere le donnine bastava il compare riccone col telefonino col wap(!), di impedire l’uso di internet fino quasi ai diciotto anni ma 1. non ci riuscivano e 2. nel mondo c’erano un sacco di cose interessanti oltre internet quindi in realtà il divieto aveva poco senso.Il problema semmai è che sti ragazzini non hanno più spazio di manovra per fare nulla che non ricada dentro una qualche struttura, spesso imposta da altri? Son dell’avviso che se un ragazzino diventa hikikomori la “colpa” non è del computer, ma è il risultato di un ambiente che gli ha reso la vita “reale” sgradevole rispetto a quella che passa tutta per lo schermo.
philotette said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
Non ho figli e magari parlo a sproposito…
No no, parli benissimo (purtroppo): la guerra l’ho già persa, lo so.
Ormai si può sperare di vincere tutte le battaglie possibili e sperare che, nel mentre, la prole sviluppi altri interessi.
E’ come provare a svuotare il mare, qua…
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philotette said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
Non ho figli e magari parlo a sproposito…
No no, parli benissimo (purtroppo): la guerra l’ho già persa, lo so.
Ormai si può sperare di vincere tutte le battaglie possibili e sperare che, nel mentre, la prole sviluppi altri interessi.
E’ come provare a svuotare il mare, qua…
rossomoto
Eh, ma perché sperare? Perché metterla in battaglia in primo luogo?
Il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima, è indubbio. Ma non è più conveniente, invece che provare ad arginare la marea, spiegargli che il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima? Alla fine nel mondo ci vivranno e dovranno ben imparare a difendersi dagli assalti, anche mentali, del resto del pianeta. -
Ho sviluppato involontariamente una tecnica tutta mia che sembra funzionare. Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema e pretendo di parlare mezz’ora dei cazzi miei che nulla hanno a che vedere con il motivo della chiamata o del messaggio. E non mollo l osso per almeno mezz’ora a meno che non mettano giù loro. Sembra funzionare. Il problema è che non so quanto possa essere inefficace sul medio corto termine
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rossomoto
Eh, ma perché sperare? Perché metterla in battaglia in primo luogo?
Il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima, è indubbio. Ma non è più conveniente, invece che provare ad arginare la marea, spiegargli che il mondo è brutto e cattivo e vuole la loro anima? Alla fine nel mondo ci vivranno e dovranno ben imparare a difendersi dagli assalti, anche mentali, del resto del pianeta.philotette Purtroppo la strategia che suggerisci presuppone una maturità da parte della pargola che a 11 anni non può avere.
Poi forse sono stato frainteso: la battaglia non era tra genitori e figli ma tra genitori mondo brutto e cattivo
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Ho sviluppato involontariamente una tecnica tutta mia che sembra funzionare. Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema e pretendo di parlare mezz’ora dei cazzi miei che nulla hanno a che vedere con il motivo della chiamata o del messaggio. E non mollo l osso per almeno mezz’ora a meno che non mettano giù loro. Sembra funzionare. Il problema è che non so quanto possa essere inefficace sul medio corto termine
Bibibibodibibu said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema…
Io adotto la tecnica del passivo aggressivo: quando mi parlano rispondo con “mm-mm” oppure “potrebbe andare” oppure (il mio favorito) “ci guardo e ti mando una mail”.
E se mi dicono “Ma io ho bisogno di saperlo subito” io dico “va bene, ci guardo subito” e li tengo in linea mentre guardo codice più o meno correlato a quello che mi chiedono
Superata una certo tempo la loro attenzione scema e chiudono la telefonata.
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Bibibibodibibu said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
Appena mi accorgo che la chiamata o il messaggio non avevano nulla di urgente inizio ad andare fuori tema…
Io adotto la tecnica del passivo aggressivo: quando mi parlano rispondo con “mm-mm” oppure “potrebbe andare” oppure (il mio favorito) “ci guardo e ti mando una mail”.
E se mi dicono “Ma io ho bisogno di saperlo subito” io dico “va bene, ci guardo subito” e li tengo in linea mentre guardo codice più o meno correlato a quello che mi chiedono
Superata una certo tempo la loro attenzione scema e chiudono la telefonata.
rossomoto interessante anche questa: l obiettivo comunque è far loro perdere tempo magari rimandando la risposta di ore o giorni
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rossomoto interessante anche questa: l obiettivo comunque è far loro perdere tempo magari rimandando la risposta di ore o giorni
Bibibibodibibu said in "Neurodivergenti" - o della malattia inventata.:
obiettivo comunque è far loro perdere tempo magari rimandando la risposta di ore o giorni
D’altronde chi sceglie il campo di battaglia ha già un vantaggio
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C’erano gia’ tempo fa’ i “divergenti”
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philotette Purtroppo la strategia che suggerisci presuppone una maturità da parte della pargola che a 11 anni non può avere.
Poi forse sono stato frainteso: la battaglia non era tra genitori e figli ma tra genitori mondo brutto e cattivo
Non so perché, ma ultimamente sto pensando che il nostro dare la colpa ai cellulari sia una scusa.
I social hanno sicuramente la loro parte di colpa, ma questo non spiega la totale mancanza di interessi da parte dei ragazzi.
Io sono cresciuto davanti ad un computer, ho hobbies legati ai computers etc…
Decisamente non sono apatico.
Boh, ho idea che si stia puntando il dito nel posto sbagliato e badaben, sono a favore del evitare di dare i telefoni ed i social in mano ai piccini.
Ma sento che qualcosa mi sfugge.
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Personalmente, non essendo il 118, metto spesso il telefono in modalita aereo quando devo concentrarmi.
Non ho figli per cui dovrei tacere, ma sono d’accordo anche sul fatto che il cellulare sia una scusa, come dire che è colpa della lametta se uno ha degli episodi di autolesionismo, o semplicemente si fa male perchè nessuno gli insegna ad usarli.
Faccio parte della generazione che il 3310 se l’è potuto comprare intorno ai 16 anni (al primo anno di superiori la macchinetta delle merendine prendeva ancora le lire), ma tv, tamagochi, gameboy e videogame vari esistevano fin da quando ero bambino e per quel che mi ricordo erano già visti come la “rovina” dei bambini.
Rispetto ad allora noto che c’è piu che altro un utilizzo passivo in tutto, quando vedi bambini che guardano video youtube di gente che gioca al videogame, o che i genitori piazzano il figlio davanti ad un video di un tizio che gioca coi trattori per intrattenere i piccoli, cominci forse ad instillare loro un utilizzo passivo dell’intrattenimento, e questo poi si ripercuote su tutto impigrendo il soggetto.
E lo dico anche di me stesso perchè mi sto accorgendo che da quando ho ripreso ad essere sui social mi perdo le ore in reel e cazzate varie su ig o tiktok.
Per quanto riguarda la scuola invece, sempre per quel poco che posso “vedere per sentito dire”, è indubbio che almeno in italia sia un sistema per garantire posti di lavoro e dell’educazione dei ragazzi fottesega. Certo, qualche insegnante per vocazione c’è, ma se metto un cucchiaio di vino in un bicchiere di acqua non posso aspettarmi di bere bene.
E per ogni (o ogni tot) bambini con problemi ci sono insegnanti di sostegno ecc, il tutto ovviamente a discapito di chi ha problemi per davvero e che dovrebbe essere aiutato e supportato
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