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Benvenuti nel Dudes Club Italiano

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  1. Benvenuti nel Dudes Club Italiano.
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  3. La fossa del filosofo

La fossa del filosofo

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    Basajaunundefined Offline
    Basajaun
    Nichilisti
    wrote last edited by
    #1

    Parto da qui.

    Ho il sospetto che siamo in netta maggioranza provenienti da roba STEM in questo forum
    [...]
    "in Italia non esiste una cultura umanistica; esiste una cultura antiscientifica"
    [...]
    Più che sospetto lo direi certezza. I letterati a malapena sanno cos'è un forum, loro discutono nelle riviste. È naturale che ci sia un fortissimo bias su stem

    Ecco, a tal proposito una storia divertente che penso potrete capire.

    Ormai tanto tempo fa, un rinomato professore di filosofia di un'università italiana quadratica media (chiamiamolo "prof. dr. Tritacazzi") mi iniziò a mandare periodicamente degli articoli da referare per una rivista filosofica di medio prestigio. Tutti gli articoli che ho ricevuto erano per lo più rumore bianco, alla meglio esercizi di bella scrittura, e alla peggio spazzatura bella e buona infiocchettata da gente che non sa fare la derivata del coseno.

    Uno in particolare, mi costrinse a scrivere come segue il report (lo traduco in italiano non perché sospetto non capiate l'inglese, ma perché è prassi molto comune avere la massima segretezza su questi testi -per proteggere il double blind-, e mi sono sempre fidato dell'idea che quando una parola è su internet è di dominio pubblico, non importa quanto piccolo il megafono...).


    L'articolo che ho sottomano rappresenta un altro terribile esempio di ciò che ho finito per chiamare la "fossa del filosofo": gli autori presuppongono che il lettore abbia una comprensione intuitiva di un oggetto 𝐖 che vogliono classificare usando un particolare linguaggio formale 𝐒, il quale però non è mai rigorosamente definito – peggio: la sua esistenza non viene nemmeno menzionata. Ancor più preoccupante, 𝐖 viene trattato come un oggetto sintattico, codificato in 𝐒, ma il passaggio tra l'evidenza empirica e la sintassi non viene mai adeguatamente spiegato; anche postulando l'esistenza di 𝐖, di un linguaggio 𝐒 sufficientemente espressivo, e di tutto ciò che ne segue, il sistema logico risultante non viene mai esaminato, né tantomeno si dimostra che sia coerente.

    Nel momento in cui possono scrivere una sequenza di simboli su carta, gli autori sostengono, attraverso pseudo-manipolazioni formali che imitano la pratica matematica, di aver raggiunto una comprensione circa le proprietà di 𝐒 (mai definite) che sarebbero criptomorfe a proprietà "sensibili", cioè empiricamente rilevabili, di 𝐖 (un oggetto inconoscibile). Nel farlo, impiegano una notazione proto-matematica affidandosi ingenuamente a proprietà elementari del calcolo proposizionale.

    Sarebbe confortante se un approccio così ingenuo portasse a qualche risultato.

    Per chiarire cosa intendo, consideriamo le prime tre righe della prima frase della prima pagina dell'articolo:

    [supponiamo che valga la seguente condizione per una relazione 𝑅:] se gli 𝑥 stanno in relazione 𝑅 con 𝑦, allora esistono un fatto 𝐴, un fatto 𝐵, e una pluralità di fatti Δ tali che gli 𝑥 sono costituenti di 𝐴, 𝑦 è un costituente di 𝐵, 𝐴 appartiene a Δ, e Δ fonda (ground) 𝐵.

    Queste sono letteralmente le prime parole del testo. Chi sono gli "𝑥"? Quanti sono? Il numero di 𝑥 è limitato superiormente da un cardinale κ? Quanto grande? Perché non più piccolo, perché non più grande? Cos’è 𝑦, e perché 𝑦 è un singoletto? Presumo che gli 𝑥 siano elementi di un insieme (… cos’altro potrebbe essere un "fatto", per far sì che abbia dei "costituenti"?), e 𝑦 sia un altro elemento di un insieme 𝐵. Come possono gli autori non accorgersi che la natura di 𝐴 e 𝐵 è lasciata non specificata? Che cosa succede se 𝐴 = ∅? E se 𝐵 = ∅? Cos’è una pluralità di fatti (e cosa succede se Δ = ∅?) e in quale relazione stanno "fatti" e "proposizioni"? Come viene definita la proprietà di fondamento (grounding)? [l'autore che chi ha sottomesso questo articolo pretende di vivisezionare, chiamiamolo "Ciccio"] ha mai esaminato una formalizzazione della relazione di fondamento? Gli autori l’hanno fatto prima di questa impresa piuttosto vuota?

    Permettersi la leggerezza di discutere temi così sottili, senza affrontare nessuna di queste domande, è un insulto palese al processo della ricerca filosofica razionale e scientifica.

    È evidente che la massa di simboli in questo articolo, e apparentemente anche nelle pubblicazioni di [Ciccio], cerca di scimmiottare il gergo matematico; è anche evidente quanto drammaticamente fallisca: se la frase sopra citata fosse stata scritta da uno laureando in matematica, nel tentativo di argomentare una dimostrazione o una definizione, l'insegnante non avrebbe altra scelta che bocciare lo studente, consigliandogli di riconsiderare le proprie scelte di vita, di procurarsi un manuale di Logica – o meglio ancora, di fare entrambe le cose.
    A questo punto, consiglio agli autori la stessa cosa, e propongo questa modesta formalizzazione del loro sproloquio:

    [mi dilungo poi in una discussione piuttosto tecnica che non vale la pena ripetere]

    Vantaggi di questo approccio formale: stabilendo le regole di un sistema deduttivo, possiamo modellare sintatticamente il significato di "fondamento" (qualcosa come "essere vero in virtù di", se capisco bene) acquisito nel linguaggio comune. Da lì possiamo calcolare, cosa che questo sproloquio non solo non permette, ma impedisce. Solo dopo questa formalizzazione abbiamo un modo rigoroso per dedurre varie proprietà della relazione di fondamento, fino al punto di porre congetture.

    Svantaggio: in questa prospettiva, le parole hanno significato, quindi bisogna maneggiarle con cura.

    In breve, voler togliere gli "impicci" [parola che appare nel titolo dell'articolo] nascosti tra le righe di una "teoria" di qualità così bassa equivale a lucidare le maniglie delle porte in una casa senza acqua corrente, elettricità o vetri alle finestre. Ci sono modi meno barocchi e verbosi di sprecare il proprio tempo.


    L'articolo alla fine è stato pubblicato; curioso, vado a vedere cosa ne pensava il reviewer 1, che apparentemente ne loda la precisione e la chiarezza espositiva.

    Il professor dottor Tritacazzi, da quel giorno, ha smesso di mandarmi articoli da referare. Secondo voi perché?

    amigaunicornundefined 1 Reply Last reply
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    • Basajaunundefined Basajaun

      Parto da qui.

      Ho il sospetto che siamo in netta maggioranza provenienti da roba STEM in questo forum
      [...]
      "in Italia non esiste una cultura umanistica; esiste una cultura antiscientifica"
      [...]
      Più che sospetto lo direi certezza. I letterati a malapena sanno cos'è un forum, loro discutono nelle riviste. È naturale che ci sia un fortissimo bias su stem

      Ecco, a tal proposito una storia divertente che penso potrete capire.

      Ormai tanto tempo fa, un rinomato professore di filosofia di un'università italiana quadratica media (chiamiamolo "prof. dr. Tritacazzi") mi iniziò a mandare periodicamente degli articoli da referare per una rivista filosofica di medio prestigio. Tutti gli articoli che ho ricevuto erano per lo più rumore bianco, alla meglio esercizi di bella scrittura, e alla peggio spazzatura bella e buona infiocchettata da gente che non sa fare la derivata del coseno.

      Uno in particolare, mi costrinse a scrivere come segue il report (lo traduco in italiano non perché sospetto non capiate l'inglese, ma perché è prassi molto comune avere la massima segretezza su questi testi -per proteggere il double blind-, e mi sono sempre fidato dell'idea che quando una parola è su internet è di dominio pubblico, non importa quanto piccolo il megafono...).


      L'articolo che ho sottomano rappresenta un altro terribile esempio di ciò che ho finito per chiamare la "fossa del filosofo": gli autori presuppongono che il lettore abbia una comprensione intuitiva di un oggetto 𝐖 che vogliono classificare usando un particolare linguaggio formale 𝐒, il quale però non è mai rigorosamente definito – peggio: la sua esistenza non viene nemmeno menzionata. Ancor più preoccupante, 𝐖 viene trattato come un oggetto sintattico, codificato in 𝐒, ma il passaggio tra l'evidenza empirica e la sintassi non viene mai adeguatamente spiegato; anche postulando l'esistenza di 𝐖, di un linguaggio 𝐒 sufficientemente espressivo, e di tutto ciò che ne segue, il sistema logico risultante non viene mai esaminato, né tantomeno si dimostra che sia coerente.

      Nel momento in cui possono scrivere una sequenza di simboli su carta, gli autori sostengono, attraverso pseudo-manipolazioni formali che imitano la pratica matematica, di aver raggiunto una comprensione circa le proprietà di 𝐒 (mai definite) che sarebbero criptomorfe a proprietà "sensibili", cioè empiricamente rilevabili, di 𝐖 (un oggetto inconoscibile). Nel farlo, impiegano una notazione proto-matematica affidandosi ingenuamente a proprietà elementari del calcolo proposizionale.

      Sarebbe confortante se un approccio così ingenuo portasse a qualche risultato.

      Per chiarire cosa intendo, consideriamo le prime tre righe della prima frase della prima pagina dell'articolo:

      [supponiamo che valga la seguente condizione per una relazione 𝑅:] se gli 𝑥 stanno in relazione 𝑅 con 𝑦, allora esistono un fatto 𝐴, un fatto 𝐵, e una pluralità di fatti Δ tali che gli 𝑥 sono costituenti di 𝐴, 𝑦 è un costituente di 𝐵, 𝐴 appartiene a Δ, e Δ fonda (ground) 𝐵.

      Queste sono letteralmente le prime parole del testo. Chi sono gli "𝑥"? Quanti sono? Il numero di 𝑥 è limitato superiormente da un cardinale κ? Quanto grande? Perché non più piccolo, perché non più grande? Cos’è 𝑦, e perché 𝑦 è un singoletto? Presumo che gli 𝑥 siano elementi di un insieme (… cos’altro potrebbe essere un "fatto", per far sì che abbia dei "costituenti"?), e 𝑦 sia un altro elemento di un insieme 𝐵. Come possono gli autori non accorgersi che la natura di 𝐴 e 𝐵 è lasciata non specificata? Che cosa succede se 𝐴 = ∅? E se 𝐵 = ∅? Cos’è una pluralità di fatti (e cosa succede se Δ = ∅?) e in quale relazione stanno "fatti" e "proposizioni"? Come viene definita la proprietà di fondamento (grounding)? [l'autore che chi ha sottomesso questo articolo pretende di vivisezionare, chiamiamolo "Ciccio"] ha mai esaminato una formalizzazione della relazione di fondamento? Gli autori l’hanno fatto prima di questa impresa piuttosto vuota?

      Permettersi la leggerezza di discutere temi così sottili, senza affrontare nessuna di queste domande, è un insulto palese al processo della ricerca filosofica razionale e scientifica.

      È evidente che la massa di simboli in questo articolo, e apparentemente anche nelle pubblicazioni di [Ciccio], cerca di scimmiottare il gergo matematico; è anche evidente quanto drammaticamente fallisca: se la frase sopra citata fosse stata scritta da uno laureando in matematica, nel tentativo di argomentare una dimostrazione o una definizione, l'insegnante non avrebbe altra scelta che bocciare lo studente, consigliandogli di riconsiderare le proprie scelte di vita, di procurarsi un manuale di Logica – o meglio ancora, di fare entrambe le cose.
      A questo punto, consiglio agli autori la stessa cosa, e propongo questa modesta formalizzazione del loro sproloquio:

      [mi dilungo poi in una discussione piuttosto tecnica che non vale la pena ripetere]

      Vantaggi di questo approccio formale: stabilendo le regole di un sistema deduttivo, possiamo modellare sintatticamente il significato di "fondamento" (qualcosa come "essere vero in virtù di", se capisco bene) acquisito nel linguaggio comune. Da lì possiamo calcolare, cosa che questo sproloquio non solo non permette, ma impedisce. Solo dopo questa formalizzazione abbiamo un modo rigoroso per dedurre varie proprietà della relazione di fondamento, fino al punto di porre congetture.

      Svantaggio: in questa prospettiva, le parole hanno significato, quindi bisogna maneggiarle con cura.

      In breve, voler togliere gli "impicci" [parola che appare nel titolo dell'articolo] nascosti tra le righe di una "teoria" di qualità così bassa equivale a lucidare le maniglie delle porte in una casa senza acqua corrente, elettricità o vetri alle finestre. Ci sono modi meno barocchi e verbosi di sprecare il proprio tempo.


      L'articolo alla fine è stato pubblicato; curioso, vado a vedere cosa ne pensava il reviewer 1, che apparentemente ne loda la precisione e la chiarezza espositiva.

      Il professor dottor Tritacazzi, da quel giorno, ha smesso di mandarmi articoli da referare. Secondo voi perché?

      amigaunicornundefined Online
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      amigaunicorn
      Dudi
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      #2

      @Basajaun said in La fossa del filosofo:

      Il professor dottor Tritacazzi, da quel giorno, ha smesso di mandarmi articoli da referare. Secondo voi perché?

      e' sicuramente il destino cinico e baro. Sicuramente. Ma onestamente, il scientific sounding e il math sounding sono un pochino come l'italian sounding. Hai fatto l'errore di mangiare il tuo frappuccino subito dopo un panissimo. tutto qui 🙄 🙄

      Il problema dei filosofi italiani di oggi e' che pensano che la matematica li abbia surclassati sul piano formale. Quello che non capiscono e' che il sorpasso e' avvenuto nel campo delle applicazioni. Ma la facolta' di filosofia non ha un dipartimento di filosofia applicata.


      “Il deuterio è come il Grana Padano”. (J.R.Oppenheimer)

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      • amigaunicornundefined amigaunicorn

        @Basajaun said in La fossa del filosofo:

        Il professor dottor Tritacazzi, da quel giorno, ha smesso di mandarmi articoli da referare. Secondo voi perché?

        e' sicuramente il destino cinico e baro. Sicuramente. Ma onestamente, il scientific sounding e il math sounding sono un pochino come l'italian sounding. Hai fatto l'errore di mangiare il tuo frappuccino subito dopo un panissimo. tutto qui 🙄 🙄

        Il problema dei filosofi italiani di oggi e' che pensano che la matematica li abbia surclassati sul piano formale. Quello che non capiscono e' che il sorpasso e' avvenuto nel campo delle applicazioni. Ma la facolta' di filosofia non ha un dipartimento di filosofia applicata.

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        Basajaun
        Nichilisti
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        #3

        @amigaunicorn said in La fossa del filosofo:

        @Basajaun said in La fossa del filosofo:

        Il professor dottor Tritacazzi, da quel giorno, ha smesso di mandarmi articoli da referare. Secondo voi perché?

        e' sicuramente il destino cinico e baro. Sicuramente. Ma onestamente, il scientific sounding e il math sounding sono un pochino come l'italian sounding. Hai fatto l'errore di mangiare il tuo frappuccino subito dopo un panissimo. tutto qui 🙄 🙄

        Aspetta hai fatto il giro talmente tante volte che non ho capito se stai prendendo per il culo me o loro o che 😆

        Il problema dei filosofi italiani di oggi e' che pensano che la matematica li abbia surclassati sul piano formale. Quello che non capiscono e' che il sorpasso e' avvenuto nel campo delle applicazioni. Ma la facolta' di filosofia non ha un dipartimento di filosofia applicata.

        Sai che invece io non credo, e che questo sarebbe già un enorme progresso? Il problema invece è che pensano la matematica non abbia niente da dir loro perché "solo bieco computo". Poi sì, mentre loro discettano dell'esistenza dei numeri (Benacerraf, oh che ritardato) io posso aprire un laptop e scrivere il teorema di confluenza di Church-Rosser, e per mimare una frazione del nostro potere devono sudare sette camicie a leggere pagina 2 di "Basic Proof Theory" -e me li vedo, poi, i filosofi del linguaggio a studiare il teorema di Perron-Frobenius.

        C'è una spocchia indecifrabile e incurabile nel pensare di avere valore nel discorso sulla "natura delle cose", quando è da più o meno l'epoca di Frege che nessun filosofo capisce più niente di matematica. E infatti loro lì sono rimasti: a glossare Frege e chiedersi cosa voleva dire nel 1895 quando...

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        • Basajaunundefined Basajaun

          @amigaunicorn said in La fossa del filosofo:

          @Basajaun said in La fossa del filosofo:

          Il professor dottor Tritacazzi, da quel giorno, ha smesso di mandarmi articoli da referare. Secondo voi perché?

          e' sicuramente il destino cinico e baro. Sicuramente. Ma onestamente, il scientific sounding e il math sounding sono un pochino come l'italian sounding. Hai fatto l'errore di mangiare il tuo frappuccino subito dopo un panissimo. tutto qui 🙄 🙄

          Aspetta hai fatto il giro talmente tante volte che non ho capito se stai prendendo per il culo me o loro o che 😆

          Il problema dei filosofi italiani di oggi e' che pensano che la matematica li abbia surclassati sul piano formale. Quello che non capiscono e' che il sorpasso e' avvenuto nel campo delle applicazioni. Ma la facolta' di filosofia non ha un dipartimento di filosofia applicata.

          Sai che invece io non credo, e che questo sarebbe già un enorme progresso? Il problema invece è che pensano la matematica non abbia niente da dir loro perché "solo bieco computo". Poi sì, mentre loro discettano dell'esistenza dei numeri (Benacerraf, oh che ritardato) io posso aprire un laptop e scrivere il teorema di confluenza di Church-Rosser, e per mimare una frazione del nostro potere devono sudare sette camicie a leggere pagina 2 di "Basic Proof Theory" -e me li vedo, poi, i filosofi del linguaggio a studiare il teorema di Perron-Frobenius.

          C'è una spocchia indecifrabile e incurabile nel pensare di avere valore nel discorso sulla "natura delle cose", quando è da più o meno l'epoca di Frege che nessun filosofo capisce più niente di matematica. E infatti loro lì sono rimasti: a glossare Frege e chiedersi cosa voleva dire nel 1895 quando...

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          Dudi
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          #4

          @Basajaun said in La fossa del filosofo:

          Aspetta hai fatto il giro talmente tante volte che non ho capito se stai prendendo per il culo me o loro o ch

          no, sto solo dicendo che il mondo della filosofia accademica in italia ha preso una china che li rende , diciamo, dei fuffari inutili.
          E che per darsi una patina di credibilita' tendono a prenderla dalla scienza, o dalla matematica, perche' si rendono conto di non averne piu' di loro.

          Un po' come i locali che ti fanno la lasagna e la decorano col pesto sul piatto, credendo di essere piu' italiani.


          “Il deuterio è come il Grana Padano”. (J.R.Oppenheimer)

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          • amigaunicornundefined amigaunicorn

            @Basajaun said in La fossa del filosofo:

            Aspetta hai fatto il giro talmente tante volte che non ho capito se stai prendendo per il culo me o loro o ch

            no, sto solo dicendo che il mondo della filosofia accademica in italia ha preso una china che li rende , diciamo, dei fuffari inutili.
            E che per darsi una patina di credibilita' tendono a prenderla dalla scienza, o dalla matematica, perche' si rendono conto di non averne piu' di loro.

            Un po' come i locali che ti fanno la lasagna e la decorano col pesto sul piatto, credendo di essere piu' italiani.

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            Nichilisti
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            #5

            Ah, sì sì quello è sicuro -ma c'è anche un feticismo tutto particolare per la prosa fatta in un certo modo, alla Severino, un'antilingua calviniana in cui i dildo non sono nel cassetto, ma "la loro sostanza appare irrimediabile alla solidità del mogano".

            Sempre sospettato ci sia un motivo linguistico dietro questa cosa: era Flaiano, credo, che diceva che in latino è, se non impossibile, almeno più difficile dire cazzate.

            amigaunicornundefined 1 Reply Last reply
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            • Basajaunundefined Basajaun

              Ah, sì sì quello è sicuro -ma c'è anche un feticismo tutto particolare per la prosa fatta in un certo modo, alla Severino, un'antilingua calviniana in cui i dildo non sono nel cassetto, ma "la loro sostanza appare irrimediabile alla solidità del mogano".

              Sempre sospettato ci sia un motivo linguistico dietro questa cosa: era Flaiano, credo, che diceva che in latino è, se non impossibile, almeno più difficile dire cazzate.

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              Dudi
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              #6

              @Basajaun said in La fossa del filosofo:

              Sempre sospettato ci sia un motivo linguistico dietro questa cosa: era Flaiano, credo, che diceva che in latino è, se non impossibile, almeno più difficile dire cazzate.

              LOL.


              “Il deuterio è come il Grana Padano”. (J.R.Oppenheimer)

              Basajaunundefined 1 Reply Last reply
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              • amigaunicornundefined amigaunicorn

                @Basajaun said in La fossa del filosofo:

                Sempre sospettato ci sia un motivo linguistico dietro questa cosa: era Flaiano, credo, che diceva che in latino è, se non impossibile, almeno più difficile dire cazzate.

                LOL.

                Basajaunundefined Offline
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                Basajaun
                Nichilisti
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                #7

                @amigaunicorn said in La fossa del filosofo:

                @Basajaun said in La fossa del filosofo:

                Sempre sospettato ci sia un motivo linguistico dietro questa cosa: era Flaiano, credo, che diceva che in latino è, se non impossibile, almeno più difficile dire cazzate.

                LOL.

                Era per dire: c'è una certa viscosità nella prosa italiana (e ancor peggio in quella francese) che hanno prodotto fenomeni patetici tipo Severino o Badiou. Almeno abbracciassero veramente la "metafisica come ramo della letteratura fantastica"... invece no, il problema è che si prendono pure sul serio.

                abscundefined 1 Reply Last reply
                😁
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                • Basajaunundefined Basajaun

                  @amigaunicorn said in La fossa del filosofo:

                  @Basajaun said in La fossa del filosofo:

                  Sempre sospettato ci sia un motivo linguistico dietro questa cosa: era Flaiano, credo, che diceva che in latino è, se non impossibile, almeno più difficile dire cazzate.

                  LOL.

                  Era per dire: c'è una certa viscosità nella prosa italiana (e ancor peggio in quella francese) che hanno prodotto fenomeni patetici tipo Severino o Badiou. Almeno abbracciassero veramente la "metafisica come ramo della letteratura fantastica"... invece no, il problema è che si prendono pure sul serio.

                  abscundefined Online
                  abscundefined Online
                  absc
                  Dudi
                  wrote last edited by
                  #8

                  @Basajaun

                  Ecco perché adoro il forum. Escono questi thread interessanti, dove si parla di cose che NON conosco.

                  E posso leggerli e rileggerli, essendo cosí ordinato!

                  Un'ascia e' per sempre

                  1 Reply Last reply
                  💪 👍
                  1
                  • orckristundefined Offline
                    orckristundefined Offline
                    orckrist
                    wrote last edited by
                    #9

                    @Basajaun
                    Sono vittime (consapevoli o inconsapevoli questo sarebbe da verificare...) del "Pubblica o Muori".
                    Purtroppo (o per fortuna secondo alcuni) ogni disciplina presunta intellettuale ne è impestata.
                    Alla fine sono tutti intrappolati dalla domanda:"Lei come giustifica la sua esistenza?" e cercano di cavarsela generando tonellate di fuffa.

                    Basajaunundefined Roottobeetonaleundefined 2 Replies Last reply
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                    • orckristundefined orckrist

                      @Basajaun
                      Sono vittime (consapevoli o inconsapevoli questo sarebbe da verificare...) del "Pubblica o Muori".
                      Purtroppo (o per fortuna secondo alcuni) ogni disciplina presunta intellettuale ne è impestata.
                      Alla fine sono tutti intrappolati dalla domanda:"Lei come giustifica la sua esistenza?" e cercano di cavarsela generando tonellate di fuffa.

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                      #10

                      @orckrist said in La fossa del filosofo:

                      @Basajaun
                      Sono vittime (consapevoli o inconsapevoli questo sarebbe da verificare...) del "Pubblica o Muori".
                      Purtroppo (o per fortuna secondo alcuni) ogni disciplina presunta intellettuale ne è impestata.
                      Alla fine sono tutti intrappolati dalla domanda:"Lei come giustifica la sua esistenza?" e cercano di cavarsela generando tonellate di fuffa.

                      Chiaro, chiaro. Non cerco risposte, so benissimo quello che è successo. E' solo... sconfortante, e devo ammettere che quel che non mi aspettavo è che i commenti che ho fatto venissero così bellamente ignorati. Al di là della spocchia nel farli -che comunque è ammessa, perché so di cosa parlo, cristo- le critiche sono nel merito, il paper è un obbrobrio, e nessun editor serio le avrebbe semplicemente ignorate. E' lo stato dell'accademia corrente (tra l'altro, non ho precisato, questo fatto non è successo in Italia, ovvero: il prof Tritacazzi è italiano, ma la prestigiosa rivista no).

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                      • orckristundefined orckrist

                        @Basajaun
                        Sono vittime (consapevoli o inconsapevoli questo sarebbe da verificare...) del "Pubblica o Muori".
                        Purtroppo (o per fortuna secondo alcuni) ogni disciplina presunta intellettuale ne è impestata.
                        Alla fine sono tutti intrappolati dalla domanda:"Lei come giustifica la sua esistenza?" e cercano di cavarsela generando tonellate di fuffa.

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                        #11

                        @orckrist ma pure “e lei come giustifica il suo salario?”

                        “Ma di che cazzo parla ‘sto coglione?! Domani chiamo e lo faccio rinchiudere in comunita’!”
                        “Ma caro, nostro figlio non si droga!”
                        “Come non si droga?”
                        “Non si droga!”
                        “Ah no? Peccato…”
                        Cuori Solitari M. Cavezzali

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                        • Basajaunundefined Basajaun

                          @orckrist said in La fossa del filosofo:

                          @Basajaun
                          Sono vittime (consapevoli o inconsapevoli questo sarebbe da verificare...) del "Pubblica o Muori".
                          Purtroppo (o per fortuna secondo alcuni) ogni disciplina presunta intellettuale ne è impestata.
                          Alla fine sono tutti intrappolati dalla domanda:"Lei come giustifica la sua esistenza?" e cercano di cavarsela generando tonellate di fuffa.

                          Chiaro, chiaro. Non cerco risposte, so benissimo quello che è successo. E' solo... sconfortante, e devo ammettere che quel che non mi aspettavo è che i commenti che ho fatto venissero così bellamente ignorati. Al di là della spocchia nel farli -che comunque è ammessa, perché so di cosa parlo, cristo- le critiche sono nel merito, il paper è un obbrobrio, e nessun editor serio le avrebbe semplicemente ignorate. E' lo stato dell'accademia corrente (tra l'altro, non ho precisato, questo fatto non è successo in Italia, ovvero: il prof Tritacazzi è italiano, ma la prestigiosa rivista no).

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                          #12

                          @Basajaun

                          "io dò una mano a te e tu dai una mano a me".

                          In un mondo accademico dove il vero pensare è andato a farsi fottere, che pretendi?

                          Sei stato fin troppo bravo. Però mi sorprendo che tu ti sorprenda per il fatto che i tuoi commenti furono ignorati.

                          Il prof. Tritacazzi ha voluto verificare se tu fossi "allineato", non lo eri e quindi sei stato escluso.

                          Rasoio di Occam and all that 😉 (o era quello di Hanlon?)

                          Un'ascia e' per sempre

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